In questo breve articolo parlo dell’identità transgender. Inizio subito con il dire che transgender è un termine generico, che racchiude al suo interno una grande varietà di persone, accomunate dal fatto che non si riconoscono nel sesso che è gli è stato assegnato alla nascita.
Parlare di transgender significa generalizzare, semplificare, ovvero radunare in una sola categoria tanti modi di essere. Questo significa che esistono tanti modi di esprimere l’identità transgender, tutti unici e irripetibili.
Parlare di identità transgender è parlare di persone, la cui esperienza interiore e soggettiva del proprio genere, non si allinea con il sesso assegnato alla nascita.
La nostra società ci educa a considerare che è sufficiente conoscere il sesso di una persona per supporre di sapere anche la sua identità di genere, la sua espressione di genere e il suo orientamento sessuale.
La maggior parte delle persone, infatti, esperisce una conformità tra genere assegnato alla nascita e quello percepito. In questo caso ci si riferisce a questi individui con il termine cisgender.
Le persone transgender, viceversa, non si riconoscono nel genere assegnato alla nascita. In altre parole, è una persona che si identifica in un genere diverso da quello attribuito alla nascita. Perché percepiscono un’incongruenza tra genere assegnato alla nascita e genere percepito.
Quindi, la questione è un po’ più complessa. Le esperienze di vita delle persone dimostrano che la varietà è molto varia e che esistono molteplici modi di sperimentare ed esprimere le componenti identitarie.
AFAB AMAB
I seguenti acronomi sottolineano proprio questo aspetto:
- AFAB si riferisce a una persona assegnata femmina alla nascita la cui identificazione può essere maschile o non binaria;
- AMAB persona assegnato maschio alla nascita la cui identificazione di genere può essere femminile o non binaria.
L’identità transgender è una variante naturale dell’identità, di una possibile alternativa altrettanto valida di fare esperienza di sé in termine di identità di genere, e non la considerea affatto come un disturbo mentale.
Il DSM 5 prende invece in considerazione l’identità di genere quando comporta una sofferenza. Il termine disforia, infatti, si riferisce alla sofferenza che può accompagnare l’incongruenza tra genere esperito e quello assegnato alla nascita.
Cosa fare?
La generalizzazione è il processo, che conduce alla formazione di stereotipi e pregiudizi, e rende difficile la messa a fuoco della diversità individuale all’interno di una categoria.
Soltanto la mente umana inventa categorie e cerca di forzare i fatti in gabbie distinte. Il mondo vivente è un continuum in ogni suo aspetto (Alfred Charles Kinsey).
La conoscenza di un fenomeno è il farmaco più efficace per smantellare i pregiudizi. Il pregiudizio, difatti, è un’opinione preconcetta fondata sull’ignoranza.
Le persone transgender soffrono di una marcata disinformazione e misinformazione circa la loro condizione. Allargando le conoscenze su questo tema e diffondendo informazioni che non patologizzano, si può ridurre lo stigma esistente nei loro riguardi.
Lo stigma è un aspetto che impatta negativamente sulla salute delle persone transgender. Infatti, stereotipi e pregiudizi espongono le persone transgender alla marginalità sociale e gli espone al pericolo di sviluppare disturbi d’ansia, depressione, atti di autolesionismo, tentativi di suicidio o a fare uso di sostanze psicoattive.
Altra cosa importante da considerare è, che non sono solo le esperienze dirette di discriminazioni e aggressioni a rappresentare un pericolo per la salute, ma anche il timore di poterle subire (discriminazione anticipata).
Per la salute, il benessere, per poter vivere a pieno i diritti umani, è fondamentale poter ndividuare e avere la libertà di esprimere la propria identità di genere, senza essere stigmatizzati, discriminati, rifiutati.
Gentile visitatore/visitatrice, se desidera avere maggiori informazioni o chiedere un supporto, può chiamare al 347.0716419, o cliccare su contatti. Ricevo su appuntamento a Ciampino, via Alessandro Guidoni, Roma, zona Castro Pretorio.