Articolo 3 del codice deontologico degli psicologi italiani
Cosa dice l’articolo 3 del codice deontologico degli psicologi italiani?
Lo psicologo considera suo dovere accrescere le conoscenze sul comportamento umano ed utilizzarle per promuovere il benessere psicologico dell’individuo, del gruppo e della comunità.
In ogni ambito professionale opera per migliorare la capacità delle persone di comprendere se stessi e gli altri e di comportarsi in maniera consapevole, congrua ed efficace.
Lo psicologo è consapevole della responsabilità sociale derivante dal fatto che, nell’esercizio professionale, può intervenire significativamente nella vita degli altri.
Pertanto deve prestare particolare attenzione ai fattori personali, sociali, organizzativi, finanziari e politici, al fine di evitare l’uso non appropriato della sua influenza, e non utilizza indebitamente la fiducia e le eventuali situazioni di dipendenza dei committenti e degli utenti destinatari della sua prestazione professionale.
Lo psicologo è responsabile dei propri atti professionali e delle loro prevedibili dirette conseguenze.
La qualità più importante che deve possedere lo psicologo è senza dubbio l’essere empatico, cioè la capacità dell’ascolto profondo. Ascoltare chi gli sta di fronte significa riconoscerlo, rendergli la dignità di esistere, accoglierlo, e nel momento in cui lo si accoglie comunicargli tu esisti.
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