Ipnosi e bambini. Perché i bambini sono più facilmente ipnotizzabili rispetto agli adulti?

Erickson era solito dire che i pregiudizi fanno parte della nostra vita cosciente, la libertà dai pregiudizi caratterizza la trance. I bambini sono liberi da pregiudizi, questo è solo uno dei tanti aspetti che confermano l’idea che i bambini siano facilmente ipnotizzabili.

Quante volte ci è capita di assistere alla scena di un bambino così assorto nel giocare o nel guardare il suo programma preferito da non sentire la voce della mamma che lo esorta a fare qualcosa. Nondimeno se imponiamo a qualcuno di non sentire o non fare qualcosa, andiamo incontro a fallimento sicuro. Allo stesso modo, riusciamo meglio nel nostro obiettivo di far addormentare un bambino, se gli diciamo: mi raccomando, non ti addormentare proprio adesso, che devo andare un attimo in bagno, fra poco torno, rispetto a quando gli diciamo che deve dormire.

Lo stato ipnotico è sperimentato in maniera frequente e spontaneo dai bambini nei momenti di gioco, durante la visione di un film, davanti alla televisione o quando si rifugiano in un mondo fantastico e piacevole per sfuggire ad un momento di sofferenza o di noia.

A questo proposito è importante ribadire, che i volumi delle opere di Milton Erickson sono pieni di casi che hanno per protagonisti i bambini e tutti sono improntati all’utilizzazione, sia degli atteggiamenti e delle convinzioni, sia del sentire, sia infine, del comportamento del piccolo paziente.

Se il rispetto è un ingrediente fondamentale nel lavoro di Erickson, lo è tanto più con i bambini. Poiché l’ipnosi si fonda sulla collaborazione per uno scopo.

Concludendo si può affermare con tutta certezza che, l’efficacia dell’ipnosi con i bambini dipende dalla qualità della relazione che riusciamo ad instaurare con loro.

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