Depressione e geni

Ago 14, 2017

Depressione e geni

Depressione e geni, perché siamo un complesso insieme di biologia e biografia, che instancabilmente si influenzano reciprocamente, da quando si nasce a quando si muore.

Oggi sappiamo che i cambiamenti emotivi e comportamentali causano effettivi mutamenti nel funzionamento biologico del cervello ed è pur vero il contrario. Non esiste assolutamente nulla che è unicamente psicologico, come non esiste nulla che è completamente biologico per quello che interessa il funzionamento dell’essere umano.

La depressione è il male del secolo, spesso sentiamo dirlo, infatti, le persone che soffrono di questa patologia sono tantissime.

La depressione ha sicuramente basi genetiche, questo significa che se i nostri genitori hanno sofferto di questa patologia, saremo più a rischio. Fratelli o sorelle di individui depressi che, condividono con loro il 50% dei geni, hanno il 25% di probabilità in più di ammalarsi rispetto al resto della popolazione. I gemelli monozigoti il 50% di probabilità di contrarre la malattia se l’altro gemello è depresso, anche se sono stati adottati da famiglie diverse.

Detto questo, chiediamoci del perché, il 50% dei gemelli che pur condividendo l’intero patrimonio genetico col gemello depresso non si ammaleranno mai? Vi sono dunque altre cause scatenanti, che non possono essere spiegate semplicemente con la genetica. La genetica dunque predispone, ma non dispone.

Il punto è che la depressione non è un disturbo puramente organico e biologico, ma è il risultato di una interazione fra fattori psicologici e biologici.

La depressione è una reazione patologica dovuta spesso all’esistenza di precedenti disturbi, fobici ossessivi, oppure fa seguito a eventi negativi della vita del soggetto: lutti, abbandoni, fallimenti professionali, eventi traumatici, eventi che scompensano l’equilibrio psicologico del soggetto. Solo in una minuta percentuale di casi la depressione, ha cause prettamente biologiche.

È evidente che se una persona soffre di attacchi di panico e non può esprimere se stessa e le sue qualità, si deprime. La stessa cosa vale se ho qualunque altro disturbo invalidante.

Dunque quando ci troviamo davanti ad un soggetto depresso, la terapia psicologica avrà come fine la rimozione della causa, ossia delle tentate soluzioni, che invece di risolvere il problema lo mantengono e lo aggravano.

Da quanto detto scaturisce, che la depressione debba essere trattata portando il soggetto che ne soffre a reagire in maniera diversa a ciò che gli è accaduto o, a risolvere i disturbi già esistenti che ne stanno alla base.

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