Dipendenza dal lavoro
La dipendenza dal lavoro o work addiction, tra le dipendenze comportamentali, è una tra le più subdole e pericolose. Questo perché ha come oggetto un’attività che fa parte del normale svolgimento della vita quotidiana di una persona.
La dipendenza dal lavoro viene anche denominata workaholism, letteralmente ubriaco da lavoro. Per la stretta analogia che ha con la dipendenza dall’alcol. Infatti, il comportamento del workaholic è molto simile a quello dell’alcolista.
Il lavoro sembra essere sempre più, nella società attuale, espressione di una realizzazione personale e strumento di approvazione e di valutazione psicosociale della persona. La nostra società incoraggia e loda le persone che dedicano molte ore al lavoro. Quindi, in alcuni casi il lavoro può diventare l’unico propulsore e strumento di affermazione della propria identità, al punto da sviluppare una dipendenza dal lavoro (leggi anche “Lo Stacanovismo“).
Questa dipendenza è difficilmente diagnosticabile, perché è legata ad un’attività lecita, condivisa e apprezzata a livello sociale. Chi ha una dipendenza dal lavoro, è portano a negare il problema giustificando la sua dipendenza attraverso affermazioni tese a evidenziare un forte attaccamento etico al lavoro. Senso del dovere, piacere per il proprio lavoro sono le spiegazioni più frequenti riportate da un dipendente dal lavoro.
La dipendenza dal lavoro colpisce più facilmente le persone insicure che trovano nel lavoro un sollievo dall’ansia e dall’insicurezza per cercare di sopperire alla loro poca fiducia. Il messaggio che il dipendente dal lavoro ha fatto suo fin dall’infanzia equivale a “Io valgo come persona solo se riesco ad avere successo” mentre dovrebbe essere “Io valgo per quello che sono, indipendentemente da quello che produco”.
Chi sviluppa una dipendenza dal lavoro si sperimenta in maniera diversa e legge questa ristrutturazione del sé come più positiva e funzionale.
In questo caso il lavoro diventa l’unico scopo della vita e porta ad un progressivo isolamento dagli altri e a trascurare i propri bisogni personali. La vita intera è centrata sul lavoro e non c’è alcuna pausa, divertimento, affetto, interesse, soltanto il lavoro. Grave diventa in questo processo la compromissione della vita relazionale, affettiva, di coppia, familiare.
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