Ossessione di essere omosessuale

Feb 25, 2018

L’ossessione di essere omosessuale fa parte dei disturbi ossessivi compulsivi. L’ossessione di essere omosessuale è un dubbio che attanaglia molti giovani adulti.

“Sono eterosessuale, omosessuale o bisessuale?” Questa ossessione porta a ricercare prove e rassicurazioni per eliminare qualsiasi dubbio.

“Se ho guardato quel ragazzo significa che forse sono omosessuale”? Il dubbio li porta a mettere in discussione il proprio orientamento sessuale. Chi ha l‘ossessione di essere omosessuale ha la tendenza a riguardare il passato per trovare elementi che possano confermare il suo esser gay o lesbica.

Sono proprio queste ricerche di rassicurazioni che portano il soggetto ad avere ancora più incertezza rispetto al proprio orientamento sessuale. Quindi invece che indebolire l’ossessione, la nutrono. Ogni qualvolta che si agisce per proteggersi dalla paura si alimenta la paura.

Le ossessioni consistono in una serie di pensieri indesiderati, impulsi o immagini, che senza nessun controllo, affiorano alla coscienza e fanno sprofondare in una profonda angoscia.

Il soggetto, quindi, cerca di tenere lontano queste idee mettendo in atto una serie di strategie mentali e comportamentali che non risolvono assolutamente il sintomo ma, paradossalmente, lo rinforzano.

Chi è ossessionato dal dubbio di essere omosessuale ha anche un certo bisogno di sapere per certo che non lo è, e fa di tutto per dimostrare a se stesso che è attratto dalle donne.

Ma sono proprio questi tentativi, per eliminare ogni dubbio sulla propria omosessualità, che rafforzano maggiormente la sua paura.

Trattamento

Il timore di essere omosessuale condiziona profondamente la vita. Non è raro trovare persone che cercano di evitare ambienti frequentati da gay. Rinunciare a conversazioni ed evitare qualsiasi contatto fisico con persone dello stesso sesso.

L’intervento terapeutico non mira a dimostrare o convincere il soggetto che non è omosessuale, sarebbe assolutamente inutile, ma di interrompere le tentate soluzioniche mantengono il problema.

Più si analizzano i pensieri e il corpo per cercare di “capire la verità”, più è probabile che i sintomi ossessivi vengano alimentati e rafforzati.

L’ansia, la paura, portano la persona a chiedersi continuamente se è gay oppure no. Il soggetto potrebbe interrogarsi se trova attraente o no un’altra persona dello stesso sesso.

Chiedersi se le coppie omosessuali lo disgustano. Fare delle prove guardando materiale pornografico omosessuale, per assicurarsi che prova effettivamente disgusto e non eccitazione. Masturbarsi in modo compulsivo con materiale pornografico eterosessuale per confermare la sua eterosessualità.

In alcuni casi, si possono anche avere dei rapporti omosessuali per mettersi alla prova e cercare di spazzare via i propri dubbi. Così può accadere che mettendosi alla prova, si possa sperimentare paura e agitazione che vengono scambiate per eccitazione. Questo fenomeno rinforza la loro ossessione di essere omosessuali.

Quando sono nelle vicinanze di persone dello stesso sesso, “controllano” il proprio pene per cercare dei segni di eccitamento sessuale. Possono, temere che il contatto con gaylesbichebisessualipersone effemminate o androgine sia “contagioso e possa attivare la loro omosessualità latente.

Una persona che ha il dubbio di essere omosessuale è molto diversa da una che è realmente gay, perché in questo secondo caso mancano proprio le ossessioni e le preoccupazioni. Inoltre gli omosessuali non provano paura per i propri pensieri, che invece possono suscitare attrazione e interesse.

Il trattamento psicologico di questo disagio mentale, consiste nel bloccare tutto quello che la persona ha fatto fino a quel momento per eliminare questi dubbi. Infatti, questi comportamenti sono delle “tentate soluzioni”. Queste ultime consistono in una seri di strategie mentali e comportamentali disfunzionali, che invece di eliminare il dubbio e  dare più certezze (di non essere omosessuali), lo mantengono o addirittura lo incrementano.

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