La paura di arrossire è definita eritrofobia.  Il problema delle persone che arrossiscono non è solo il diventare rossi in viso, ma la paura esagerata di poterlo diventare.

Il rossore rappresenta il sintomo principale della timidezza, della vergogna e dell’ansia sociale.

La timidezza, la vergogna e il diventare rossi, è bene sottolinearlo, non sono delle patologie, ma in alcuni casi, possono complicare moltissimo la vita delle persone.

Ma perché diventiamo rossi? Cosa molto importante da sapere è che quando si deve risolvere un problema umano, noi tutti siamo soliti risolverlo con la stessa logica con cui risolviamo quelli materiali.

Solo per fare un esempio, quando abbiamo freddo ci copriamo quando fa caldo ci scopriamo, fin qua tutto bene, ma se noi applichiamo questa stessa logica a determinati fenomeni umani, tra cui la paura di diventare rossi, più che risolvere il problema lo peggioriamo.

Cosa voglio dire con questo, semplicemente che, più cerco di non diventare rosso più lo divento.

L’esperienza di diventare rossi, rimane molto impressa nel soggetto. Solo il pensiero di incontrare qualcuno che non si conosce provoca uno stato di agitazione. Questo può portare la persona a evitare o rimandare tutte le situazioni che potrebbero metterlo in imbarazzo e di conseguenza far diventare rossi.

La soluzione tentata, sforzarmi di non diventare rosso in viso, diventa il problema. Se una persona cerca di non arrossire, imponendosi di non farlo, non risolve nulla, anzi peggiora ancora di più il disagio. In breve, più si cerca di non arrossire più si arrossisce.

In altri termini,  è una “tentata soluzione” che non funziona. Se ripetuta “non solo non risolve il problema, ma lo complica. In questo modo si crea un circolo vizioso, dove ciò che viene fatto nella direzione del cambiamento, in realtà alimenta la persistenza di ciò che dovrebbe essere cambiato”.

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