Le fobie sono infinite
Le fobie sono infinite come infinita è la fantasia umana. Non c’è bisogno di una situazione pericolosa per svilupparne una, ogni situazione così come ogni cosa animata o inanimata può diventare oggetto di una fissazione fobica e, dunque condurre al panico.
Il voler classificare o categorizzare le fobie è un lavoro molto complicato, questo perché la fobia è la patologia in assoluto più creativa e democratica, nel senso che tutti ne possono essere affetti senza nessuna distinzione di sesso, classe sociale o altro.
Altro aspetto importante delle fobie è che i tipi di oggetto e situazioni che le persone temono sono cambiati nel corso della storia, mentre gli effetti che esse provocano sono rimasti invariati.
Molte fobie diffuse nei secoli passati sono state sostituite con altre paure patologiche, pensiamo alla demonofobia o al satanofobia (paura di Satana) che erano diffuse nei secolo scorsi. L’evoluzione della civiltà, della società e delle abitudini ha trasformato le tipologie di disturbo fobico.
La paura di volare, per esempio, è tra le prime nella classifica delle fobie, ovviamente nel secolo scorso la paura di prendere l’aereo non poteva esserci perché volare era un evento molto raro.
La zoofobia più frequente fino a non molti anni fa era la paura dei serpenti, ofidiofobia, perché era facile venire a contatto con essi, mentre oggi è frequente la paura dei piccioni, visto che si possono incontrare ovunque.
La nostra mente ha la capacità di costruire una paura patologica sulla base di qualunque realtà e, sulla spinta di tale “realtà inventata” produrre effetti concreti dell’attacco di panico o delle strategie, talvolta ancora più sofferte per evitarlo.
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