Tutti o quasi tutti abbiamo paura della morte. E’una reazione normale e non va assolutamente vista come un disagio mentale. Tuttavia, in alcuni casi può accadere, che questa paura diventi un pensiero fisso, un ossessione. Quando diventa tale opprime la vita di una persona e procurare forte sofferenza psicologica. Le conseguenze sono tali da limitare la sfera personale, famigliare e lavorativa.
La paura della morte è definita tanatofobia ed è caratterizzata dall’essere convinti, che la morte stia per giungere da un momento all’altro, oppure, che accadrà in una data precisa. Alcuni sono convinti, per esempio, che moriranno a una certa età, 50 anni e via dicendo. Altri sono convinti, che moriranno nello stesso identico modo in cui hanno visto morire un loro familiare: “morirò d’infarto come mio fratello”, “morirò di cancro come mio madre”.
Chi manifesta la paura della morte prova una forte ansia per tutte quelle situazioni, che hanno a che fare con la morte e quindi si tende a evitare notizie, situazioni, che riguardano il tema morte. Si evita di andare ai funerali, di andare al cimitero, non si guardano i telegiornali.
Questi comportamenti se è vero, che nell’immediato funzionano, perché ci proteggono dal provare ansia, a lungo a dare non fanno che peggiorare il problema. Quindi, avremmo sempre più bisogno di evitare.
Durante la vita, prima o poi, tutti attraversiamo momenti meno felici, dove si può essere più sensibili al tema della morte. Questo può dipendere da diverse variabili, l’età, una particolare sensibilità personale, lo stato di salute, l’esperienza della perdita, e via dicendo.
Tutti noi conosciamo la transitorietà della vita. Ognuno di noi sa che prima o poi dovrà affrontare la morte, ma non per questo ci pensiamo tutti i giorni o, è tale da condizionare negativamente la nostra vita.
Il trattamento
Lo scopo di questo articolo, comunque, non è tanto quello di descrivere semplicemente la paura della morte, ma piuttosto quello di fornire gli strumenti per recuperare un rapporto normale con essa.
Chi ha paura della morte solitamente mette in atto una serie di strategie mentali e comportamentali: prendere farmaci e integratori, fare analisi e visite specialistiche e come dicevo sopra, ha la tendenza a evitare. Tutti questi comportamenti, è bene sottolinearlo, se nell’immediato possono tranquillizzare, col tempo non fanno altro, che mantenere la paura e peggiorarla.
La psicoterapia può aiutare ad affrontare e superare la paura della morte, in modo che gli sforzi possano essere indirizzati diversamente. Il terapeuta strategico parte dall’assunto che l’interazione tra un problema e le sue tentate soluzioni costituisce un ciclo che si autoalimenta.
I problemi o disagi mentali sono mantenuti dalle tentate soluzioni inefficaci messe in atto per risolverli. L’intervento terapeutico deve quindi bloccare questi rinforzi e consentire al sistema di risanarsi da solo. Il trattamento consiste nel mettere fine alle tentate soluzioni, cioè quei comportamenti disfunzionali, che più che risolvere il problema lo mantengono o addirittura lo peggiorano.
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