Dismorfofobia
La fobia del proprio aspetto
Dismorfofobia, ecco quello che assolutamente devi sapere prima di rivolgerti a un chirurgo estetico.
Perché in alcuni casi è bene non correggere quello che pensiamo possa essere un difetto fisico? Perché dietro questa volontà potrebbe nascondersi una dinamica, che va oltre il difetto estetico che si vuole correggere.
Solitamente le persone con una dismorfofobia non si rivolgono a una terapia psicologica. Queste persone il più delle volte sono convinte, che il loro sia un problema estetico e non di errata percezione di se stesse.
Che cos’è la dismorfofobia? E’ un quadro clinico caratterizzato dall’attenzione eccessiva a controllare la propria immagine corporea, tanto da dedicarle buona parte della giornata.
Nella dismorfofobia la persona si fissa su una parte del proprio aspetto fisico, visto come qualcosa da correggere. Questa imperfezione il più delle volte, anche se è oggettivamente poco importante o non osservabile, determina forte disagio e una sofferenza, tale da limitare sia i rapporti sociali che lavorativi.
Viene a mancare una visione di insieme. Questo porta a concentrarsi di volta in volta su un particolare: gli occhi che possono essere troppo piccoli o troppo vicini tra loro, la fronte troppo alta o troppo bassa, il naso troppo grande, aquilino o storto, l’addome poco piatto, i fianchi eccessivamente generosi, le caviglie troppo grosse, le braccia poco toniche. Si potrebbe continuare all’infinito: perché illimitati possono essere i difetti che si possono trovare.
Il corpo è percepito come qualcosa di sbagliato, che non corrisponde a quello che si vorrebbe. Poco importa che nel complesso i difetti che si vedono si accordano tra loro.
La dismorfofobia rientra tra le alterazioni dell’immagine corporea ed è naturalmente molto influenzata dall’ambiente, dai costumi, dalla moda del momento che propone modelli che hanno volti e forme di modelle, attrici o sportivi.
L’età in cui questa problematica fa più frequentemente capolino è quella della pubertà e della tarda adolescenza. Infatti, è proprio in queste fasi della vita, che vi è un profondo mutamento del corpo e l’affannosa ricerca di una propria identità personale.
La convinzione che raggiungendo un’immagine ideale si possa conquistare l’affetto, l’attenzione da parte degli altri, il successo, la felicità può portare facilmente a rivolgersi a un chirurgo estetico più che a un terapeuta. Saltando la vera la causa della sofferenza, si trasferisce nel corpo una sofferenza che ha altre origini: la sfera emotiva.
Infatti, il più delle volte il risultato finale è una profonda delusione, perché il tanto traguardo della felicità non lo si raggiunge neanche dopo aver corretto il presunto difetto.
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