La Narcolessia è un disturbo del sonno, caratterizzata da frequenti e incontenibili attacchi di sonno. In altri termini è una ipersonnia cronica caratterizzata da attacchi incoercibili di sonno e dall’improvvisa intrusione di sonno REM nello stato di veglia.

La persona narcolettica, solitamente, dopo un attacco di sonno, si sente riposata e supera perciò, momentaneamente la sonnolenza, che si ripresenterà qualche tempo dopo.

La diagnosi di narcolessia prevede che tali episodi si verifichino per un periodo di almeno 3 mesi. Inoltre deve essere escluso il consumo di sostanze e particolari patologie. In caso contrario, sono le condizioni che causano gli episodi a dover essere considerate e trattate.

Nel narcolettico, gli attacchi irresistibili di sonno non si verificano solo in situazioni favorevoli come un’attività sedentaria e monotona oppure dopo aver mangiato abbondantemente, ma anche quando si è impegnati in quanche attività.

Gli episodi di narcolessia, in genere, possono verificarsi durante le più svariate attività: una conversazione, una lettura, davanti alla tv, mentre si lavora, ma anche durante attività che possono mettere a rischio la vita della persona, ad esempio mentre si guida o mentre si attraversa una strada.

Gli episodi di narcolessia possono oscillare in media tra i due e i sei al giorno, e ciò fa capire come tale disturbo possa essere invalidante e rischioso. Infatti, la narcolessia ha un importante impatto negativo sulla sfera socio-lavorativa. Questo comporta, che molto spesso chi soffre di narcolessia, viene accusato di pigrizia o di incopetenza al lavoro.

In breve la narcolessia, più che un disturbo del sonno sembra essere un disturbo della veglia, caratterizzata da un costaante bisogno di dormire, associata a cataplessia o senza cataplessia.

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