Resilienza
La resilienza è un termine preso in prestito dall’ingegneria che è stata trasportata nel campo della psicologia. Indica la capacità di un materiale di resistere a urti e carichi improvvisi senza spezzarsi.
In psicologia e in sociologia la resilienza sta ad indicare la capacità umana di reagire a eventi negativi. La persona resiliente soffre, si angoscia, si terrorizza, si infuria come tutte le altre, ma gestisce e orienta tutto questo per trasformarlo in qualcosa di speranza, di coraggio.
Eventi negati e dolorosi sono esperienze comuni e normali. Infatti, la storia dell’umanità è ricca di esempi di gruppi umani e persone, che nonostante abbiamo vissuto condizioni e situazioni di vita altamente sfavorevoli sono stati in grado di far fronte alle avversità e raggiungere un adeguato livello di sviluppo e di adattamento. Per comprendere questi casi in psicologia è stato introdotto il termine resilienza.
Qualcosa di simile a ciò che succede all’ostrica quando è disturbata dal granello di sabbia che penetra al suo interno. Come reazione produce una particolare secrezione, che darà vita ad un oggetto meraviglioso: la perla.
La resilienza, quindi è qualcosa di diverso del semplice ripristino delle condizioni iniziali, a seguito di un evento negativo. La resilienza non si esaurisce nell’apportare una manovra correttiva, ma richiede la capacità del sistema di modificarsi costruendo un nuovo equilibrio funzionale.
Dunque, nonostante la presenza di condizioni sfavorevoli e di fattori di rischio gravi, l’individuo resiliente è in grado di mantenere un buon livello di adattamento psicologico e sociale. Proprio perché è capace di affrontare e superare le avversità in modo efficace.
Quindi, gli individui che vivono situazioni di forte disagio, familiare, sociale e personale, non per for forza avranno conseguenze negative tali da compromettere la loro vita, portando a situazioni di disadattamento sociale e personale.
La resilienza sembra così essere il risultato dell’interazione tra risorse individuali e aspetti contestuali, i quali possono avere l’effetto di rinforzo positivo o negativo. Il concetto di resilienza costringe dunque a riconsiderare lo studio del rischio in ottica diversa.
Un’analisi che si pone come unico obiettivo quello di individuare solo le condizioni di rischio, non solo non consente di capire la resilienza, ma non considera le potenzialità individuali, che possono svolgere un ruolo rilevante.
Riassumendo, un importante fattore che media la relazione causale tra eventi traumatici ed esiti psicopatologici è la resilienza. Tutti gli esseri umani sono accomunati dal provare dolore, ma quello che li rende unici è come affrontano ed escono da queste esperienze dolorose. Le persone resilienti non sopravvivono semplicemente al dolore, ma lo utilizzano per evolversi in meglio.
Gli interventi terapeutici sono tesi a potenziare le risorse dell’individuo, perché questo sia in grado di gestire in modo efficace le situazioni stressanti e uscire rafforzato dalla crisi.
L’ipnosi, infatti, può essere estremamente utile. Partendo dalle caratteristiche personali del soggetto e utilizzando le sue risorse, permette di superare le difficoltà che non si riesce a far fronte.
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