Che cos’è l’alessitimia?
In questo breve articolo cerco di definire cos’è l’alessitimia, ma soprattutto le conseguenze che può avere sulle persone, e l’importanza della psicoterapia.
La definizione che ho scelto per descrivere l’alessitimia è la seguente: L’alessitimia consiste nella difficoltà, problematicità, nell’individuare, nel descrivere e comunicare le proprie emozioni. A questo si aggiunge anche una povertà nei processi immaginativi, uno stile cognitivo orientato più verso il mondo esterno che interno, e un adattamento sociale di tipo conformistico.
Ma per spiegare quali sono le conseguenze, concrete dell’alessitimia, bisogna partire dal chiederci perché alcune persone sono soliti mettere in atto delle strategie di coping disfunzionali.
Da tempo, ormai, si è capito che una delle cose più difficili per alcuni individui è la paura di essere sopraffatti dalle emozioni. Questo succede perché hanno difficoltà a gestirle. Ciò li porta a mettere in atto comportamenti, che più che regolare l’emozioni, creano ulteriori problematiche. Le conseguenze di questi comportamenti disfunzionali possono essere vari. Alcuni individui possono essere sviluppare una dipendenza da alcol o da altre sostanze. Si può andare incontro ad abbuffate compulsive, vomito autoindotto, colpevolizzazione degli altri, dipendenza sessuale, dal gioco d’azzardo, malattie psicosomatiche e altro ancora.
Come si può risolvere l’alessitimia? La psicoterapia rappresenta per questo tipo di problematica un’occasione importante verso il benessere e il miglioramento della qualità della vita.
Solitamente davanti a persone che presentano queste problematiche, cerco innanzitutto di correggere le loro credenze negative sulle emozioni prive di senso, opprimenti e illimitate nel tempo. Spesso, infatti, incontro persone che si vergognano nel provare le emozioni. Pensano erroneamente di essere gli unici a provare determinati stati d’animo e quindi tendono a reprimerle o soffocarle.
Lo scopo della psicoterapia è quello di permettere a queste persone di avere una concezione più positiva o adattativa delle emozioni e quindi essere più propensi a esprimerle e meno inclini a evitarle o reprimerle.
Facendo comprendere che le emozioni hanno un senso, e possano essere accettate senza esserne spaventati. Inoltre le emozioni non sono qualcosa di esclusivo né di eterno, ma sensazioni temporanee.
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