Lo stress è soggettivo

Dic 11, 2017

Lo stress è soggettivo

Lo stress è soggettivo.  Epitteto nel suo insuperabile aforisma affermava: “Non le cose stesse ci disturbano, bensì le opinioni che noi abbiamo delle cose”. Lo stesso concetto è espresso nelle parole di Amleto: “In sé nessuna cosa è né buona né cattiva, solo il pensiero lo fa diventare tale”.

Quindi, cosa significa che lo stress è soggettivo? Semplicemente che gli eventi della vita non possono essere classificati unicamente come stressanti o non stressanti. In effetti, se uno stimolo non viene riconosciuto come dannoso non si attivano neanche quei meccanismi emozionali di protezione ai quali fanno seguito le reazioni biologiche (“Attacco Fuga”).

Tanti sono stati gli sforzi, nel corso degli anni da parte degli studiosi, per realizzare strumenti per la misurazione dello stress. Purtroppo questi tentativi sono risultati vani. Il motivo del loro fallimento è stato quello di non aver tenuto conto delle differenze individuali. Ognuno di noi valuta differentemente gli eventi della vita: vivere lo stesso evento può portare a conseguenze diverse. In altri termini nessuna situazione può essere considerata stressante indipendentemente dalla valutazione che ne fa la persona.

È evidente che non esiste uno stress standardizzato, qualcosa che disturba tutti allo stesso modo, ma che lo stress è influenzato dai nostri pensieri, in particolare dai meccanismi di interpretazione e attribuzione di significati alle varie situazioni.

L’elemento fondamentale che determina l’entità della reazione emozionale-fisiologica è, quindi, la valutazione cognitiva che l’individuo compie dell’evento stressante stesso

Per capire meglio quanto lo stress e soggettivo, non potevo non mezionare la parabola dei ciechi e dell’elefante: “Un gruppo di ciechi incontra un elefante per la prima volta. Non conoscendone la forma nè l’aspetto, i ciechi lo esaminano tastandolo. Il primo tocca la proboscide dell’elefante e pensa che è come un grosso serpente. Il secondo tasta l’orecchio e pensa che l’elefante è una sorta di ventaglio. Un altro tocca la zampa e dice che l’elefante è come un robusto tronco di un albero. L’ultimo si trova a toccare la zanna dell’elefante e si convice che è un essere duro e liscio come una lancia”. Tra coloro che si trovano a osservare la scena c’è un saggio che dice ai ciechi: “Avete tutti ragione e tutti torto! l’elefante è tutto questo e altro”.

Indubbiamente vi sono situazioni che sono talmente gravi e catastrofiche da costituire stress per qualunque persona. È il caso ad esempio del lutto, dell’abbandono da parte del partner, del divorzio, una grave malattia disabilitante. Ma anche in questi casi persone diverse sopportano diversamente situazioni analoghe. Quindi non è possibile dare un punteggio assoluto di intensità dello stress: dipende da chi lo subisce.

Trattamento dello stress

Lo stress quando è prolungato può farci ammalare. Allora da persone sagge, quando non siamo riusciti da soli a risolvere situazioni difficili è il momento di chiedere un aiuto.

L’obiettivo dell’intervento terapeutico è quello di modificare un comportamento, in modo che un soggetto smetta di fare ciò che mantiene il problema, tentata soluzione. I problemi sono mantenuti proprio da quello che si fa per risolverli. E’ l’interazione tra il problema e la tentata soluzione che crea un circolo vizioso che mantiene il disagio.

Gentile visitatore/visitatrice, se desidera avere maggiori informazioni o chiedere un supporto, può chiamare al 347.0716419, o cliccare su contatti. Ricevo a Ciampino, via Alessandro Guidoni, Roma, zona Castro Pretorio.

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