Omofobia interiorizzata

Ago 5, 2015

L’omofobia interiorizzata rappresenta il sentimento di disprezzo o inferiorità che gay e lesbiche provano nei confronti di se stesse e quindi del proprio orientamento sessuale. In altri termini, l’avere in qualche modo integrato nella propria identità omosessuale immagini negative di se.

Sebbene la scienza ufficiale è arrivata a considerare l’omosessualità come una variante naturale del comportamento sessuale degli esseri umani, continuano a persistere gli effetti della stigmatizzazione degli omosessuali. Questo si verifica nei vari aspetti della vita sociale, come il lavoro, la scuola e il campo dei diritti.

L’omofobia interiorizzata si forma perché gay e lesbiche, crescono in una società dove la cultura dominante è in larga parte eterosessista. Assimilano e accettano tutti i pregiudizi, attitudini, sentimenti, etichette negative nei confronti dell’omosessualità. In altri termini avviene un processo di interiorizzazione del pregiudizio, considerando l’eterosessualità come la norma e l’unico modo corretto di essere.

Quando una persona omosessuale si osserva e si percepisce con lo sguardo e i modelli cognitivi delle persone che gli stanno attorno, può arrivare ad avere un rapporto conflittuale con il proprio orientamento sessuale. Cerca allora di negarlo e contrastarlo, addirittura inizia a nutrire sentimenti negativi e di repulsione nei confronti di altri omosessuali.

L’omofobia interiorizzata, anche se meno visibile dell’omofobia esterna, è per certi versi psicologicamente più insidiosa, perché agisce come un nemico interno non facile da fronteggiare.

L’omofobia interiorizzata è spesso causa di disagio psicologico come la depressione, il suicidio, la sfiducia in se stessi e la tendenza all’isolamento. Bassa accettazione, insoddisfazione per le relazioni, senso di colpa, disfunzioni sessuali, alcolismo, tossicodipendenza, disturbi del comportamento alimentare.

Trattamento psicologico

Il percorso terapeutico può essere un modo di rivisitare da una prospettiva diversa le immagini negative di se.

Un buon intervento che intenda di aiutare un soggetto omosessuale deve avere un approccio non giudicante. Questo è il punto di partenza per instaurare un buon rapporto di fiducia (alleanza terapeutica). Mettere al centro la persona, riconoscere la loro centralità e il loro essere portatrice di bisogni, è il primo passo per farle sentire libere di parlare ed esporsi.

Ogni soggetto presenta esperienze con sfumature differenti e nessun problema è paragonabile ad un altro di uguale natura. L’esperienza umana è irripetibile e per questo non può ricevere risposte standard, ma devono essere personalizzate e rispettose dei vissuti della persona.

Gentile visitatrice visitatore, se desidera avere maggiori informazioni o, chiedere un supporto può chiamare al 3470716419 o, cliccare su contatti. Ricevo su appuntamento a Ciampino, via Alessandro Guidoni, Roma, zona Castro Pretorio.

Dove Siamo

Ciampino

Roma