Disturbo Oppositivo Provocatorio
Che cos’è e come si manifesta il disturbo oppositivo-provocatorio (DOP)? Il disturbo oppositivo provocatorio descrive una problematica tipica dell’infanzia e dell’adolescenza. Quello che caratterizza il DOP è un comportamento oppositivo, ostile, provocatorio. Difficoltà di conformarsi alle regole anche quando il bambino si relazione con i pari (lavori di gruppo o attività ricreative).
Il Disturbo Oppositivo Provocatorio generalmente fa la sua comparsa intorno ai 6 anni, di solito prima della adolescenza ed è più frequente tra i maschi. In età evolutiva i comportamenti aggressivi e i disturbi del comportamento sociale sono uno dei più frequenti motivi di consultazione presso i servizi per l’infanzia.
La ribellione, il rifiuto volontario di rispettare le regole, la tendenza ad attuare comportamenti di disturbo, se non di aggressione verso i compagni. Tutto questo crea grandi difficoltà sia alla famiglia che alla scuola.
I soggetti con questa problematica non si percepiscono come oppositivi o provocatori, ma tendono a giustificare il proprio comportamento come una risposta a richieste irragionevoli. Spesso accusano gli altri dei propri sbagli o del proprio comportamento poco rispettoso.
Altro aspetto importante è il gioco: in un contesto di squadra solitamente questi bambini sembrano poco collaborativi ed evidenziano marcate difficoltà nel rispettare le regole cercando di imporre prepotentemente la propria volontà, giungendo ad aggredire verbalmente chi non si allinea.
Il disturbo Oppositivo Provocatorio è il classico esempio di complessità diagnostica ed interpretativa, perché non sempre è facile in età scolare distinguerlo dal Disturbo della condotta (DC).
Questi disturbi fino a qualche anno fa venivano considerati come intrattabili ed a prognosi sfavorevoli. Ma se si riesce a stabilire con questi minori e con le loro famiglie una buona alleanza terapeutica, si hanno buoni risultati.
Il trattamento avviene attraverso interventi psicosociali sul minore, interventi psicoterapeutici per i genitori e linee guide per tutti gli adulti che interagiscono con il minore nei vari contesti di vita, come quello scolastico, sportivo, sociale.
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