Il disturbo borderline di personalità (DBP) è tra quelli di personalità il più frequente. Fa il suo esordio solitamente nella prima età adulta ed è molto più diffuso tra le donne che negli uomini.
Con il termine borderline si fa riferimento un quadro clinico che si pone nel mezzo tra le nevrosi e le psicosi. In Parole semplici, il quadro di un borderline è più grave di un nevrotico, ma meno grave di un psicotico.
Questo disturbo di personalità è caratterizzato, essenzialmente, da un’alterazione del controllo degli impulsi, da instabilità affettiva, dell’immagine di sé, difficoltà nelle relazioni interpersonali, disturbi dell’identità.
In breve i borderline manifestano bruschi e repentini cambi di umore, presenza di bruschi e repentini cambi di umore, comportamenti e relazioni interpersonali instabili, impulsività e mancanza di un’immagine definita e stabile di sé.
Nella psicopatologia del disturbo borderline di personalità i tratti di impulsività/aggressività rivestono un ruolo centrale, e ciò spiega il perché vi è l’inclinazione ad avere condotte potenzialmente dannose o pericolose, e del perché si è eccessivamente aggressivi sia verso se stessi che verso gli altri.
Nel disturbo borderline vi è, inoltre, anche la tendenza verso condotte suicidarie, e la difficoltà a gestire emozioni di rabbia eccessiva o immotivata.
Il disturbo borderline ha in comune con altri disturbi del controllo degli impulsi la tendenza al passaggio all’atto, infatti, è stato evidenziato una grossa similitudine tra il disturbo borderline e quello d’abuso di sostanze, il disturbo antisociale di personalità e i disturbi del comportamento alimentare.
DSM 5
Qui di seguito elenco tutti e nove i criteri diagnostici del DSM 5
- Sforzi disperati di evitare un reale o immaginario abbandono.
- Un quadro di relazioni interpersonali instabili e intense, caratterizzate dall’alternanza tra l’idealizzazione dell’altro e la sua svalutazione.
- Alterazione dell’identità: immagine di sé e percezione di sé marcatamente e persistentemente instabili.
- Impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose per il soggetto come ad esempio spendere
eccessivamente, promiscuità sessuale, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate, ecc. - Ricorrenti minacce, gesti, comportamenti suicidari, o comportamento auto-mutilante.
- Instabilità affettiva dovuta ad una marcata reattività dell’umore (intensa disforia, irritabilità o ansia, che di solito durano da poche ore o pochi giorni).
- Sentimenti cronici di vuoto.
- Rabbia immotivata e intensa o difficoltà a controllare la rabbia (per es., frequenti accessi di ira o rabbia
costante, ricorrenti scontri fisici). - Ideazione paranoide, o gravi sintomi dissociativi transitori, legati allo stress.
Il trattamento
Il trattamento del disturbo bordeline necessita di coinvolgere anche la famiglia, oltre alla persona che manifesta il disagio. Questo per evitare che i genitori possano continuare a mettere in atto dei comportamenti che vanno ad alimentare il disturbo più che risolverlo.
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