Curare il disturbo dell’alimentazione incontrollata
Come curare il disturbo dell’alimentazione incontrollata (BED)?
Il trattamento terapeutico che utilizzo con chi ha un problema di alimentazione incontrollata è di tipo sistemico strategico. Ha come obiettivo, di capovolgere la logica che mantiene il disturbo.
Pensiamo, che se vogliamo perdere peso dobbiamo digiunare, mangiare meno o assumere prevalentemente cibi a ridotto contenuto calorico.
Come posso non dare ragione ai tanti che la pensano in questo modo, ma ricordo che c’è un proverbio francese che recita: “Più si cambiano più le cose restano come sono”.
Il problema delle diete non è la loro efficienza, ma il mantenimento nel tempo dei risultati ottenuti.
In realtà, la privazione del cibo e soprattutto dei cibi molto calorici non fa che aumentare il desiderio degli alimenti proibiti, col risultato disastroso di perdita di controllo e di una nuova abbuffata.
Sono proprio le tentate soluzioni per perdere chili (prolungata astensione dal cibo e lo sforzo continuo di controllarsi), la causa della perdita di controllo e del mantenimento del disturbo.
Trattamento
Per risolvere il problema dell’alimentazione incontrollata è importante l’uso di una ristrutturazione nota con l’espressione “paura del digiuno”. Il cliente deve avere una nuova visione della realtà e capire che il problema non è il cibo, ma quello che fanno per non mangiare.
La tentata soluzione di digiunare è vista non più come funzionale, ma come qualcosa di minaccioso e pericoloso. In questo modo la percezione del problema è completamente ribaltata: è’ l’astensione dal cibo a generare l’abbuffata.
Nella maggior parte dei casi, i soggetti riacquistano un rapporto sano col cibo. Mangiare è visto non più come qualcosa di pericoloso, ma viceversa come un modo di gestire meglio quello che temono di più, ovvero l’abbuffata.
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